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TIRRENO POWER SULL´ORLO DEL BARATRO!

27-05-2014 11:39 - News Verie
Con queste parole, venerdì 23 maggio 2014 i rappresentanti della Società hanno aperto l´incontro convocato per fare il punto sullo stato di salute di Tirreno Power, annunciando 191 esuberi. Allo stato dei fatti, sempre secondo l´Azienda, per evitare che ciò accada, è indispensabile agire contestualmente e congiuntamente su tre fattori: il dissequestro e quindi il riavvio dei gruppi 3 e 4 di Vado Ligure, in assenza dei quali viene meno l´assetto competitivo sul mercato elettrico della Società nel suo complesso la rinegoziazione del debito con le banche visto che oggi la società è insolvente in quanto non genera cassa neppure per pagare gli interessi sul debito una modifica gestionale ed organizzativa che riduca i costi. L´ultimo punto ha la conseguenza di generare 191 esuberi strutturali, da far uscire in tempi certi e definiti dal gruppo. Senza indugiare sulla drammatica situazione in cui versa l´intero comparto termoelettrico del Paese, che nel silenzio colpevole del Governo viene lasciato alla deriva di se stesso, mentre ai produttori da fonti rinnovabili si danno incentivi per 12 miliardi/anno, nonché la priorità di dispacciamento, abbiamo posto all´azienda le nostre priorità che di seguito sintetizziamo: · fare immediatamente tutte le azioni utili a riavviare i due gruppi a carbone di Vado Ligure, con i necessari investimenti di ambientalizzazione - dal carbonile alla Centrale - per garantire la continuità produttiva. La salute dei cittadini e gli assetti occupazionali complessivi, compreso l´indotto, non possono essere usati a seconda dei casi come variabile indipendente - tema ovviamente comune ad ogni sito produttivo della società. Chiediamo pertanto alle autorità competenti di concedere con altrettanta sollecitudine le autorizzazioni del caso · mettere in sicurezza lo stato finanziario delle Società - ancora in attesa dell´approvazione del bilancio 2013 - e quindi conoscere l´avanzamento del negoziato con gli Istituti che hanno concesso il credito, per comprendere su che basi si sta discutendo e gli effetti che si potrebbero riversare sulla Società, particolarmente sui lavoratori. Ricordiamo peraltro che l´incidenza del costo del lavoro in un impianto termoelettrico è assolutamente marginale rispetto ad ammortamenti e costo del combustibile · capire, senza equivoci di sorta, l´intenzione degli azionisti - anch´essi produttori elettrici - circa il futuro di Tirreno Power, onde evitare che sulla stessa si operino scelte industriali e finanziarie, penalizzanti. È bene evidenziare che l´acquisto del combustibile e la commercializzazione dell´energia elettrica prodotta dalla Società è curiosamente sottratta alla stessa gestita, prevalentemente, da Sorgenia e Gas de France, azionisti "concorrenti" sul mercato elettrico · è indispensabile ricordare che avevamo in atto un confronto sindacale sull´efficentamento organizzativo, che si basava sull´insourcing, quindi sulla valorizzazione ed il pieno utilizzo delle competenze interne, messe a fattore comune della Società. Confronto che la stessa, ad un certo punto, ha sospeso. Chiediamo che si riparta da questa impostazione e non da un progetto che, come ci è stato illustrato, propone l´opposto, cioè l´esternalizzazione ulteriore delle attività per motivare quindi i 191 esuberi di personale diretto. Ovviamente a fronte dei sacrifici richiesti per evitare la bancarotta e le deprecabili conseguenze del caso è indispensabile che il Management della società si assuma in prima persona la responsabilità della situazione e l´onere che gli compete. Sarebbe irricevibile ancorché incomprensibile che, mentre ai dipendenti si prospettano licenziamenti e tagli dei trattamenti, ai piani alti della società tutto continui come prima. Chiariti questi aspetti possiamo entrare nel merito dei temi organizzativi, come abbiamo fatto con le altre imprese elettriche, azionisti compresi, ribadendo a quanti pensano di usare questa congiuntura negativa del settore e del Paese per fare cassa, che non sacrificheremo nessun posto di lavoro! Per questa ragione e per sostanziare la nostra determinazione affinché Tirreno Power, come le altre società elettriche abbia un futuro, attiveremo le procedure per la mobilitazione di tutti i lavoratori e le lavoratrici della società investendo nuovamente del problema le Commissioni Parlamentari ed il Governo, perché alla base c´è un tema grande che non si vuole portare in trasparenza che riguarda il fallimento della liberalizzazione del Settore elettrico e le conseguenti privatizzazioni delle Imprese che gravano pesantemente sull´assetto energetico del Paese ed in particolare sul ruolo del comparto termoelettrico. In assenza di risposte chiare e convincenti da parte del Governo l´intero settore si mobiliterà!

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