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Nodo inflazione, sciopera la gomma plastica
15-01-2018 10:54 - News Generiche







Uno "scontro cercato e voluto da Confindustria" spiegano i segretari generali Emilio Miceli (Filctem), Nora Garofalo (Femca) e Paolo Pirani (Uiltec), lanciando il pacchetto di 16 ore complessive di stop (le altre otto si terranno a livello territoriale entro la fine di gennaio). "L´interpretazione della Federazione gomma-plastica dell´articolo 70 del contratto è un´espropriazione del differenziale, non un accordo, e un´espropriazione non è accettabile". L´articolo 70 è la norma sugli "scostamenti inflattivi" per l´adeguamento degli stipendi, che gli industriali, appunto, non intendono riconoscere.
"La Federazione della gomma-plastica, con la sua chiusura al confronto sulle verifiche inflattive, pensa di cambiare la natura del contratto stesso per assecondare Confindustria e ricondurre l´insieme dei contratti dell´industria sotto l´influenza del ccnl dei metalmeccanici" spiega Emilio Miceli, segretario generale della Filctem Cgil. "In viale dell´Astronomia - aggiunge - immaginano di alleggerire il contratto nazionale e di cambiarne le radici unificandolo: un minimo salariale per tutti, legandolo esclusivamente all´inflazione, in un momento in cui l´inflazione è nulla. L´aumento salariale non è fatto solo d´inflazione, non è automatico e va negoziato".
Filctem, Femca e Uiltec stigmatizzano il comportamento delle imprese, che non si sono rese disponibili "a individuare una soluzione, bocciando le ipotesi emerse nelle precedenti riunioni e non formulandone altre per consentire la prosecuzione del confronto". I sindacati ribadiscono "la validità e la percorribilità immediata di soluzioni individuate da altri settori che hanno risolto il problema, confermando la validità del modello adottato in fase di rinnovo". L´interesse delle aziende e della Federazione che le rappresenta, spiegano, è solo quello "di far scomparire nel nulla una parte degli incrementi economici concordati nel rinnovo del contratto". Una posizione "incomprensibile e inaccettabile - aggiungono i sindacati - che determina una rottura gravissima del quadro di relazioni industriali e pregiudica seriamente il futuro anche in vista dei prossimi rinnovi contrattuali".