´No alla legge bavaglio´: la CGIL domani in piazza a Roma insieme alla FNSI
01-07-2010 - News Verie
Una giornata di mobilitazione nazionale quella di domani (1 luglio) contro ´la legge bavaglio´ e per la libertà di informazione. La CGIL insieme a centinaia di associazioni parteciperà alla manifestazione indetta dalla FNSI, prevista per domani a partire dalle ore 17 a Piazza Navona, Roma. "E´ inaccettabile l´attacco continuo agli organi di informazione, così come si continuino a produrre leggi sbagliate e con ampi tratti di incostituzionalità". Ha affermato Fulvio Fammoni, Segretario Nazionale CGIL, che ha aggiunto "è gravissimo che, durante una crisi così pesante, il parlamento sia intasato da questi provvedimenti mentre i grandi temi economici e sociali, a partire dal lavoro, sono oscurati: basta con queste logiche figlie del conflitto d´interessi e dei problemi di pochi". "Per questo la CGIL - ha proseguito il dirigente sindacale - sta sviluppando il massimo d´iniziativa per la partecipazione alla manifestazione di Piazza Navona e delle decine di piazze che contestualmente si riempiranno di manifestanti". A Roma la manifestazione sarà condotta da Tiziana Ferrario con Ottavia Piccolo. Interverranno "molti testimoni che non avrebbero avuto giustizia se non ci fosse stata la libertà di stampa, tante vittime di mala giustizia", hanno fatto sapere Roberto Natale, presidente della FNSI e il Segretario FNSI Franco Siddi. Interverranno anche tanti artisti, come Dario Fo (in collegamento telefonico), Massimo Ghini, Leo Gullotta, i Tetes des bois, la Piccola Sinfonietta, Giovanna Marini. Con le manifestazioni di domani si esprimerà tutto il dissenso verso un disegno di legge, quello delle intercettazioni, che ostacola il lavoro dei magistrati e dei giornalisti rendendo i cittadini meno sicuri e meno informati e per dire che non può essere sottratto al Paese il racconto di vicende giudiziarie di rilievo pubblico, pure nel rispetto del diritto delle persone alla riservatezza e per respingere gli interventi punitivi ai danni della produzione culturale e salvaguardare il diritto dei cittadini alla conoscenza.