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Disoccupazione zona euro, ai massimi da 10 anni

28-05-2007 - News Verie
Record per l´utilizzo della cig nelle grandi imprese: mai così dall´inizio della rilevazione nel 2000. Anche i lavori interinali falcidiati: in un anno -32%. Sale al 9,5% il tasso di disoccupazione della zona euro nel mese di luglio dopo il 9,4% di giugno, in linea con le attese degli analisti. Si tratta di oltre 15 milioni di persone. Il dato è stato reso noto dall´Istituto di Statistica dell´Unione Europea (Eurostat). A luglio del 2008 il tasso era risultato pari al 7,5%. Nell´intera Unione Europea il tasso dei senza lavoro a luglio sale al 9% dall´8,9% di giugno e dal 7% di luglio 2008, raggiungendo quasi i 22 milioni di disoccupati. Si tratta, spiega l´ufficio europeo di statistica, del tasso più elevato nei paesi che compongono l´area dell´euro dal maggio 1999. Nell´Ue-27 il tasso è stato del 9% contro l´8,9% di giugno. In questo caso si tratta del tasso più elevato dal maggio 2005. Cassa integrazione. Un record a giugno anche per l´utilizzo della cig nelle grandi imprese, che è stato pari al 4,08% delle ore lavorate (40,8 ore per mille ore lavorate). Lo comunica l´Istat precisando che si tratta del valore più alto dall´inizio della serie storica nel 2000. Per l´industria, la quota è dell´11,2% (111,6 per mille ore lavorate), anche in questo caso è il valore massimo dall´inizio della serie storica. Nei servizi, la quota di cig sulle ore lavorate è dello 0,3%. Sempre nelle grandi imprese continua anche il calo dell´occupazione. A giugno, al netto della cassa integrazione, è diminuita dello 0,3% sul mese precedente e del 4,2 sull´anno, mentre al lordo della cig i dati sono rispettivamente -0,2 e -1,6%. Lavoro interinale. La crisi non risparmia i lavori interinali: in un anno sono 100.000 i posti a tempo pieno persi, con un calo degli occupati di oltre il 30%. Secondo i dati dell´Osservatorio dell´Ebitemb (Ente bilaterale per il lavoro temporaneo) anticipati dall´Agi, a giugno 2009 si è verificato un calo annuale del -31,9% pari a circa 100.000 unità (-21,1% rispetto rispetto al primo semestre 2008 e -2,4% su maggio 2009). I dati, spiegano i ricercatori, fanno riferimento a posizioni di lavoro a tempo pieno e quindi le "persone effettive" saranno molte di più di 100.000 unità. Dal rapporto emerge che diminuiscono anche le giornate retribuite: -38,2% a giugno 2009 rispetto a giugno 2008 (-22,8% sul semestre e -6% rispetto a maggio di quest´anno). Dunque anche chi ha lavorato sembra essere stato impiegato per un numero minore di ore. In calo infine il monte retributivo: -35,9% annuo (-23,4% semestrale e -6,6% su maggio 2009). La perdita di posti di lavoro in somministrazione, mai verificatasi fino a oggi, è iniziata dall´ottobre del 2008, quando il numero degli occupati (destagionalizzato) è passato da 302.000 a 298.000 per poi scendere costantemente a poco a poco nei mesi successivi fino ai 203.000 di giugno 2009. Il settore più colpito è quello dell´industria e le maggiori contrazioni si riscontrano nei prodotti in metallo e nei mezzi di trasporto.

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