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Eternit, imputati condannati a 16 anni

14-02-2012 15:23 - News Verie
Il Tribunale di Torino ha condannato a 16 anni di carcere ciascuno il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis De Cartier alla fine del processo Eternit. I due rispondevano di disastro doloso e rimozione di cautele. La sentenza è arrivata oggi intorno alle 13.15 al Palazzo di Giustizia, dove poi la lettura dei nomi delle migliaia di parti civili è durate per ore. È di 25 milioni di euro l´indennizzo assegnato al Comune di Casale Monferrato (che nei giorni scorsi, dopo le polemica, aveva deciso di rifiutare la proposta di risarcimento dell´imputato svizzero). Per i due anziani ex dirigenti l´accusa aveva chiesto 12 anni aumentati a 20 a causa della continuazione del reato. Durante la lettura della sentenza e nei minuti successivi #eternit è diventato il tag più cliccato su twitter in Italia. Distinzione tra gli stabilimenti italiani. Gli imputati infatti sono stati dichiarati colpevoli per Casale Monferrato e Cavagnolo (Torino), mentre il reato sarebbe estinto per prescrizione per gli stabilimenti di Rubiera, in Emilia Romagna, e Bagnoli, in Campania. In quest´ultimo, ricorda la Cgil Campania, nel corso degli anni 1.045 dipendenti sono morti: "Tra le patologie responsabili, il cancro ai polmoni, il cancro alla laringe, le asbestosi polmonari, il mesotelioma pleurico". COMMENTI "Un processo storico e una sentenza esemplare". A dirlo è il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere. Il dirigente sindacale ringrazia "la magistratura che con questa sentenza dà giustizia alle migliaia di morti per amianto. L´auspicio è che questa stessa sentenza funga da monito a quanti continuano a ritenere che il nostro paese può essere competitivo senza garantire la sicurezza ai lavoratori e ai cittadini". "Amara vittoria, con migliaia di morti alle spalle e tanto dolore". È il primo commento di Patrizia Fantilli, dell´ufficio legale Wwf, sempre ai microfoni di RadioArticolo1. "Per la prima volta - osserva - in Europa si è stabilito che l´amianto è una sostanza killer e che i responsabili hanno dolosamente omesso di prendere le dovute cautele". Ma è una vittoria amara "anche perché la contaminazione ambientale è ancora molto pesante sebbene la bonifica sia iniziata sin dal 2000". La sentenza è "importante", può "servire a sviluppare in tutto il mondo una campagna di denuncia contro l´uso dell´amianto". Con queste parole Nicola Pondrano, ex operaio Eternit e storico leader del movimento di lotta all´amianto di Casale Monferrato, commenta la condanna a 16 anni per i due ex vertici della multinazionale. Oggi per noi è un momento di pacificazione. Si dà un messaggio storico: uniti si vince. Noi abbiamo difeso fino all´ultimo quel patto sociale costruito in 30 anni di lotta contro l´amianto a Casale".

Fonte: rassegna.it

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