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Crisi: FILCTEM CGIL, oltre 180mila posti di lavoro in meno nella chimica, nel tessile, nelle manifatture

23-11-2011 10:54 - News Verie
Oltre 180mila i posti di lavoro persi, dal 2008 ad oggi, nei settori della chimica, del tessile e delle manifatture. Un dato, che secondo la FILCTEM CGIL, rappresenta "un´emorragia" per l´occupazione, dovuta a "ristrutturazioni, riorganizzazioni, riduzioni della domanda sui mercati e conseguente perdita di competitività". Per ´Gettare uno sguardo oltre la crisi´ la FILCTEM CGIL ha convocato, quindi, per oggi (22 novembre) l´Assemblea nazionale dei quadri e delegati, nella quale circa 450 persone si sono confrontate per avanzare proposte su sviluppo, crescita e lavoro. La crisi continua ad avanzare e come fa sapere la FILCTEM CGIL nel primo semestre 2011, si sono consumate nei settori chimici, tessili e delle manifatture, ben 148 milioni di ore di Cassa integrazione e le diminuzioni tendenziali (settembre 2011) della produzione industriale hanno fatto registrare "cifre negative da capogiro": -12,7% nell´industria tessile, abbigliamento, pelli, cuoio e accessori - 9,3% nella fabbricazione di prodotti chimici. Che fare, si è chiesto Alberto Morselli, Segretario Generale della FILCTEM CGIL, visto che nel nostro paese manca da tempo una politica industriale degna di questo nome e gli investimenti nella ricerca e in innovazione di processo e di prodotto sono una miseria? "Ci vogliono - ha rivendicato il dirigente sindacale - impegni concreti e risposte immediate per l´economia reale. La recente diminuzione dei tassi d´interesse operata dalla BCE, ha indicato una strada importante, ma non basta: ora il Governo italiano e le stesse banche - ha ammonito Morselli - dovrebbero incrementare le risorse, perché la crescita si finanzia con soldi ´freschi´, se vogliamo intraprendere una via alta dello sviluppo, con investimenti in innovazione di cui pilastri fondamentali sono certamente la green economy, la chimica verde, l´efficienza energetica, per interrompere la grave emorragia dei posti di lavoro che vede oggi in modo particolare donne e giovani subire livelli di disoccupazione e precarietà che sono diventati una vera e propria vergogna nazionale". Tra le priorità evidenziate da Morselli : "oltre ad un piano strutturale di lotta all´evasione, sarebbe necessaria una imposta ordinaria sulle grandi ricchezze", inoltre è importante "recuperare il grave ritardo sull´utilizzo dei Fondi europei Rinvestire una parte dei proventi derivanti dal riequilibrio della tassazione delle rendite e dalle cedole milionarie che, ad esempio, Eni ed Enel ´staccano´ ogni anno allo Stato per contribuire a finanziare, sull´esempio tedesco, il lavoro industriale e la ricerca Reintrodurre il credito d´imposta, soprattutto nel Mezzogiorno e soprattutto per il lavoro". "Non sarebbe male - ha concluso Morselli - che il Parlamento, sulla base di un confronto con le parti sociali, anche guardando ad altre esperienze europee, si dotasse di una legislazione di sostegno sui temi che attengono alla partecipazione e alla democrazia economica".

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