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Cgil, allarme cassa in deroga

13-12-2010 09:21 - News Verie
A ottobre la cassa integrazione - sia ordinaria che straordinaria - è calata di oltre due punti rispetto a settembre, ma la notizia in realtà non è affatto di segno positivo. Infatti, cresce in maniera inarrestabile la cassa integrazione in deroga: a ottobre le ore di Cigd sono schizzate a quota 34.374.368, con un + 6,36 per cento rispetto a settembre. Se poi si considerano complessivamente i primi dieci mesi dell´anno, nel 2010 l´incremento è addirittura del 295,9 per cento sullo stesso periodo del 2009. Naturalmente, l´utilizzo della cassa in deroga - e il suo rifinanziamento previsto nella legge di stabilità - è in molti casi inevitabile per sopperire ai buchi degli attuali ammortizzatori sociali, vale a dire settori e aziende non coperte dall´attuale normativa o realtà che hanno già esaurito i periodi previsti dall´attuale normativa. E tuttavia, il dato da un lato segnala che la crisi è ben lungi dall´essere superata e, dall´altro, mette in evidenza l´inefficacia degli ammortizzatori sociali "normali", se si è costretti a un uso così massiccio della deroga, che tra l´altro è a carico del fisco generale, visto che per questa tipologia i relativi contributi non sono stati versati. Tra i settori che ricorrono con più frequenza alla cassa in deroga c´è l´edilizia. Da inizio anno l´aumento è pari a +1.150,4 per cento sul 2009. Segue il settore chimico (+471,9 per cento), il legno (+675,7 per cento), il commercio (+369,5 per cento), il comparto carta e poligrafici (+325,1 per cento) e la piccola industria meccanica (+264,38 per cento), che ha il volume più alto con 98.076.416 ore. Le regioni maggiormente esposte con la Cigd restano la Lombardia con 78.147.195 ore da inizio anno (+202 per cento sul 2009) e l´Emilia Romagna con 45.772.191 ore (+1109,9 per cento). Come si ricorderà, nelle scorse settimane il sindacato di corso d´Italia ha presentato un´articolata proposta di riforma delle misure che, a regime, non dovrebbe rendere più necessario un ricorso così sostanzioso alla deroga. Ma sembra evidente a tutti che del ricorso massiccio alla deroga - che non risolve i problemi e oltretutto dà un potere sostanzioso in chi la concede, cioè il governo - l´attuale esecutivo ha fatto ormai una regola. In ogni caso, conclude Scudiere, "questi dati insieme a quelli sulla produzione industriale, dimostrano che la situazione resta molto. Diventa ogni giorno più urgente definire politiche industriali che possano determinare crescita e lavoro insieme a interventi strutturali sulla cassa integrazione". Un dato per tutti: i circa 600.000 lavoratori coinvolti nella cassa integrazione, in tutte le sue tipologie, hanno subito un taglio medio del reddito di 6.750 euro.

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