Cgil, Cisl e Uil: Caf e patronati forniscono un servizio al Paese - risposta dei confederali all´articolo del messaggero "Un miliardo dallo Stato ecco il conto dei sindacati
14-03-2014 12:07 - News Verie
Di seguito riportiamo la lettera firmata dai tre responsabili organizzativi di Cgil, Cisl, Uil, Vincenzo Scudiere, Paolo Mezzio e Carmelo Barbagallo pubblicata su ´Il Messaggero´ a proposito dell´inchiesta del giornale romano sui patrimoni e i bilanci delle confederazioni sindacali. Egregio Direttore, l´inchiesta "Un miliardo dallo Stato ecco il conto dei sindacati", a firma di Osvaldo De Paolini, pubblicata dal quotidiano da lei diretto, contiene una serie di affermazioni e di «notizie» che non corrispondono al vero e che evidenziano un pregiudizio di fondo nei confronti del sindacato. Si comincia già nell´attacco del pezzo riportando un virgolettato del presidente del Consiglio secondo il quale il 75% dei tesserati al sindacato sarebbero pensionati. Tale affermazioni è falsa: il numero dei lavoratori attivi, in tutte e tre le organizzazioni sindacali, supera abbondantemente il numero dei pensionati. È vero che la percentuale degli iscritti pensionati al sindacato confederale è rilevante, ma questo rappresenta uno spaccato della società nella quale viviamo, progressivamente sempre più anziana. Si mette in dubbio, poi, che Cgil Cisl Uil non siano le organizzazioni sindacali più rappresentative, sostenendo che avremmo paura di contare quanti lavoratori pagano ancora la quota associativa. L´articolista forse non sa che gli iscritti al Sindacato, i cui versamenti sono certificati, continuano a crescere e che, con sistematica regolarità, in tutti i luoghi di lavoro, da anni, si svolgono libere elezioni, con una massiccia partecipazione al voto. Di recente, peraltro, le parti sociali hanno sottoscritto un Testo Unico che regola, nel dettaglio, la questione della rappresentanza e rappresentatività. Quanto ai bilanci, come abbiamo avuto modo di sottolineare allo stesso Premier, sono pubblici da molti anni e reperibili sui nostri rispettivi siti internet. Il sistema dei Caf, poi, è composto da molteplici realtà sociali ed economiche del Paese, anche di parte datoriale. Di queste, circa il 45% è composto dai cosiddetti Caf sindacali, che svolgono l´assistenza fiscale, ma anche la tutela dei diritti individuali delle persone. Sotto un preciso sistema di controllo e di sanzioni, gli 80 Caf assistono ogni anno più di 26 milioni di cittadini. Garantiscono soprattutto, nell´ambito della fiscalità del mondo del lavoro dipendente e dei pensionati che, è bene ricordare all´articolista, rappresenta più del 90% del gettito fiscale del Paese un´elevata correttezza e legalità fiscale e l´impegno a operare in situazioni estreme, come le ultime vicende fiscali dimostrano. Un servizio che forniamo al Paese, con grande professionalità e in assoluta trasparenza, il tutto a fronte di tagli ingenti già operati da passati governi e che non coprono il costo di produzione. Tutto ciò è documentalmente provato e contrasta con il contenuto dell´articolo: non risponde al vero che «i Caf ricevono compensi a carico dello Stato anche per l´elaborazione dei modelli 730: 26 euro ciascuno» infatti il compenso per ciascun modello elaborato è pari a 14 euro, forfettizzato secondo le linee indicate sopra, con esclusione della rivalutazione monetaria non risponde al vero che il Caf riceva un compenso per «la trasmissione dei modelli 730», stante l´unilaterale decisione dell´Amministrazione finanziaria, che dal 2012 ha escluso il compenso, per cui la trasmissione avviene a titolo gratuito. Non risponde neppure al vero che il servizio svolto dai Caf sia incontrollato e privo di sanzioni da parte dell´Amministrazione o dell´Inps: la semplice lettura della convenzione consente di verificare la presenza di controlli, che vengono regolarmente effettuati sia dall´Agenzia delle Entrate che dall´Inps a campione e che, in caso di errori o inadempimenti, prevedono penali e sanzioni economiche rilevanti, indicate in un articolato sistema che viene applicato annualmente nei confronti di migliaia di documenti inviati. Per far fronte a tale rischio, l´Amministrazione impone l´obbligo convenzionale di coperture assicurative oltremodo onerose. Per quanto riguarda i patronati, è importante ricordare come non ha fatto invece l´articolista che il fondo a loro destinato è alimentato da versamenti dei lavoratori, con lo scopo primario di assicurare gratuitamente tutele fondamentali previste dall´art.38 della Costituzione anche a chi non può permettersi di pagarle. Tra le righe, così come nel passaggio dell´articolo sui Caf, leggiamo un preoccupante attacco alla possibilità di accesso gratuito all´assistenza, a opera di lobbies che vedono il servizio alla persona come uno strumento di potere economico. Nel 2010 i patronati hanno aperto 6 milioni e mezzo di pratiche e hanno assistito 10 milioni di persone, mentre nel 2011, il numero di cittadini che si sono rivolti a noi era già lievitato oltre i 12 milioni. Si tratta di persone anziane e immigrati, ad esempio per cui è difficile districarsi tra le procedure e alle quali forniamo un servizio fondato su di una fiducia attestata dai dati citati. Tralasciamo, infine, qui i giudizi gratuiti dell´articolista sulla qualità del servizio. Un´affermazione infondata e lesiva che rigettiamo e che viene confutata da milioni di persone che ogni anno si rivolgono a noi. Vincenzo Scudiere Segretario confederale Cgil Paolo Mezzio Segretario confederale Cisl Carmelo Barbagallo Segretario generale aggiunto