#CON DUE SI : BEN OLTRE DUE SINGOLE QUESTIONI
13-02-2017 16:17 - Mercato del lavoro







Roma , Tor Bella Monaca - sabato 11 febbraio
Due sì non per singole questioni, ma per rimettere questo paese sulle gambe sane della qualità del lavoro. Due sì per sapere che noi abbiamo bisogno di lavoro e di investimenti, abbiamo bisogno che i giovani entrino nel mondo del lavoro con i diritti. E allora, da questi due sì comincia una battaglia". Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso a Tor Bella Monaca, quartiere periferico di Roma, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale per i due referendum promossi dal sindacato contro i voucher e per la piena responsabilità solidale negli appalti.Una manifestazione un po' particolare, quella di oggi, rispetto alle solite, in cui dal palco i lavoratori hanno raccontato le loro storie di voucher e appalti . A Torbella - così la chiamano affettuosamente i romani - oggi c'erano i protagonisti dell'indotto Aeroporti di Roma e Alitalia ("non stabilizzano i precari e ormai pagano a voucher per risparmiare") le lavoratrici delle pulizie degli ospedali e delle scuole di Tivoli ("alla nostra età siamo stanche, ogni cambio di appalto ci rubano i diritti, racconta Lidia). E tra le vertenze della capitale non può mancare Sky - che vuole trasferirsi a Milano lasciando per strada le maestranze - ma soprattutto Almaviva, per la quale la stessa Camusso ha rilanciato dal palco annunciando un fronte comune "per rimarginare la ferita aperta in tutto il mondo dei call center".Non è un caso che la campagna elettorale sia stata rilanciata da un quartiere difficile come Tor Bella Monaca, dove se vai in giro di notte in certe strade trovi ancora le vedette che controllano il territorio e il tasso di abbandono scolastico è il più alto della città. "La periferia – ha osservato in apertura il segretario generale della Cgil Roma e Lazio Michele Azzola – vive il lato peggiore del disagio, e lo fa con dignità. Per questo siamo qui, per ricordare anche il ruolo sociale del lavoro". "Ma affinché questa battaglia sia vinta – ha sottolineato Camusso – bisogna non avere paura e chiedere la data di convocazione del referendum. Non è obbligatorio votare 27 volte, si può fare insieme alle amministrative. Vogliamo la data e poter fare la campagna, ma la faremo comunque, non si illudano. L'abbiamo iniziata e la continueremo. Vogliamo dire a tutti quelli che vogliamo portare al voto che quel sì serva a immaginarsi un'altra Italia, serva a immaginarsi un'Italia che riparta dalle questioni del lavoro".
Due sì non per singole questioni, ma per rimettere questo paese sulle gambe sane della qualità del lavoro. Due sì per sapere che noi abbiamo bisogno di lavoro e di investimenti, abbiamo bisogno che i giovani entrino nel mondo del lavoro con i diritti. E allora, da questi due sì comincia una battaglia". Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso a Tor Bella Monaca, quartiere periferico di Roma, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale per i due referendum promossi dal sindacato contro i voucher e per la piena responsabilità solidale negli appalti.Una manifestazione un po' particolare, quella di oggi, rispetto alle solite, in cui dal palco i lavoratori hanno raccontato le loro storie di voucher e appalti . A Torbella - così la chiamano affettuosamente i romani - oggi c'erano i protagonisti dell'indotto Aeroporti di Roma e Alitalia ("non stabilizzano i precari e ormai pagano a voucher per risparmiare") le lavoratrici delle pulizie degli ospedali e delle scuole di Tivoli ("alla nostra età siamo stanche, ogni cambio di appalto ci rubano i diritti, racconta Lidia). E tra le vertenze della capitale non può mancare Sky - che vuole trasferirsi a Milano lasciando per strada le maestranze - ma soprattutto Almaviva, per la quale la stessa Camusso ha rilanciato dal palco annunciando un fronte comune "per rimarginare la ferita aperta in tutto il mondo dei call center".Non è un caso che la campagna elettorale sia stata rilanciata da un quartiere difficile come Tor Bella Monaca, dove se vai in giro di notte in certe strade trovi ancora le vedette che controllano il territorio e il tasso di abbandono scolastico è il più alto della città. "La periferia – ha osservato in apertura il segretario generale della Cgil Roma e Lazio Michele Azzola – vive il lato peggiore del disagio, e lo fa con dignità. Per questo siamo qui, per ricordare anche il ruolo sociale del lavoro". "Ma affinché questa battaglia sia vinta – ha sottolineato Camusso – bisogna non avere paura e chiedere la data di convocazione del referendum. Non è obbligatorio votare 27 volte, si può fare insieme alle amministrative. Vogliamo la data e poter fare la campagna, ma la faremo comunque, non si illudano. L'abbiamo iniziata e la continueremo. Vogliamo dire a tutti quelli che vogliamo portare al voto che quel sì serva a immaginarsi un'altra Italia, serva a immaginarsi un'Italia che riparta dalle questioni del lavoro".